Co-working:
una postazione di lavoro nel Caffè Letterario

CO-WORKING

La crisi delle economie occidentali sta portando le persone a ripensare il loro modo di vivere e lavorare.

Tradizionalmente, la società ci costringe a scegliere tra il lavoro a casa ed il lavorare come dipendenti. Quando si lavora presso un datore di lavoro, abbiamo il beneficio della comunità e della struttura, ma perdiamo la libertà e la capacità di vivere secondo le nostre regole. Quando si lavora a casa, si può godere di una maggiore indipendenza, ma ci si trova ad affrontare l’isolamento umano e professionale.

I lavoratori indipendenti, che siano collaboratori a progetto, partite iva, microimprese, costituiscono quella fascia di forza lavoro considerata “atipica”, contrapposta quindi ad una “tipicità”, individuata nei rapporti di lavoro tradizionali, subordinati, a tempo indeterminato. Solo questi hanno diritto a tutele e diritti (malattia, maternità, disoccupazione, Tfr, ecc…), viceversa il lavoro “atipico” ne è quasi totalmente sprovvisto.

Questa situazione ci porta, come “lavoratori indipendenti della conoscenza”, ad esplorare altre forme di tutele e di diritti sociali, incentrati sul mutualismo, sulla cogestione degli spazi di lavoro, sulla condivisione delle risorse e delle esperienze.

Per tutte queste e molte altre ragioni il co-working sta esplodendo, ed il numero di spazi co-work nel mondo raddoppia ogni anno. Ce ne sono già circa 1.800 nel pianeta. Il co-working non è quindi un’innovazione tecnologica, ma è innovativo nelle sue modalità, poichè fornisce una risposta globale e coerente alle esigenze dei lavoratori indipendenti. Il coworking permette di unire il bello del lavoro indipendente (la flessibilità, l’autonomia) e il piacere di condividere ciò che fai e sai con altri professionisti. È uno spazio personale in un ambiente aperto che supera la tradizionale idea di “ufficio”.

L’area degli ex Mercati Generali con la trasformazione del vecchio Mattatoio in “Città delle Arti” dove troveranno posto funzioni miste di cultura, svago ed enogastronomia, contribuirà a consolidare la tendenza del quartiere Ostiense a divenire un polo di attrazione di cultura e divertimento sempre più propositivo. In questa ottica si integra il Caffè Letterario, inteso come spazio interculturale, nato dall’idea di coniugare una libreria a tematiche specifiche con un caffè, pensato non solo come spazio di ritrovo/relax, tipico di certe attività strutturate, ma anche come “luogo culturale” in cui dare vita a focolai di scambio di idee e di lavoro come il coworking. Una forma di comunicazione ibrida che consenta di integrare un servizio commerciale con attività culturali in cui chi produce arte e cultura possa essere a contatto diretto non solo con chi la fruisce, ma soprattutto con chi la distribuisce.

Da noi avrete una sede di lavoro confortevole e curata, con tutte le comodità e gli accessori del caso ma sollevati dalle incombenze di contratti, utenze e dai vari problemi di gestione e manutenzione.

Per questo il coworking è particolarmente adatto a chi vuole avviare una nuova attività abbassando al minimo i costi senza rinunciare ad un ufficio efficiente e gradevole, ma anche ai freelancers senza sede che vogliono uscire dalla propria casa e conoscere altri professionisti, e a tutti coloro che operando in diverse città hanno bisogno di un appoggio in ognuna di esse.

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